Caro Diario,
ieri sono atterrata finalmente sul Pianeta Rosso e sono riuscita a realizzare il mio sogno di qualche anno fa, cioè esplorare lo spazio e fare un viaggio su Marte, anche perché voglio diventare un’astronauta, come la mia eroina Samantha Cristoforetti, PRIMA DONNA ITALIANA AD ESPLORARE LO SPAZIO PER 200 giorni circa.
Con me ho portato, il mio diario di bordo, acqua, un po’ di cibo spaziale e anche il mio fantastico telescopio.
Volevo portare anche il mio telefonino o il mio computer, ma su Marte non c’è connessione.
Sono la vicina della Signora e del Signor K, delle brave persone.
La Signora K mi invita ogni mattina a colazione per bere il suo latte rossiccio, invece il Signor K se ne sta sempre lì, in camera sua a leggere un libro metallico.
Ogni pomeriggio io e la Signora K osserviamo dalla finestra della sua casa il bellissimo tramonto mozzafiato.
Tutto intorno osservo un favoloso e vasto deserto.
Mi gira sempre la testa, perché questa casa, come la ballerina di un carillon, gira su se stessa seguendo il Sole.
Con la Marte-car ho girato un po’ per il pianeta.
E’ bello, ma la Terra non ha paragoni.
A te, mio caro diario, voglio raccontare le mie impressioni.
Ho capito perché è chiamato “pianeta rosso”, perché è composto da ruggine rossastra e polvere di ferro.
Ora che l’ho visitato, capisco perché il suo nome deriva dal dio della guerra.
E’ un pianeta arido e deserto, e quando si scatenano le sue celebri tempeste di sabbia, il vento fortissimo, solleva gigantesche nuvole rosse proprio come i paesaggi di guerra che a volte si vedono al TG.
Negli ultimi anni i viaggi spaziali su Marte si sono intensificati quindi, nonostante la Terra resti il mio pianeta preferito, spero di ritornarci.
Da qui, con il mio telescopio, posso osservare meglio altre stelle, che non posso vedere dalla Terra.
La gente di Marte è molto simpatica e ospitale e mi ha fatta sentire un’ospite e non una turista.
Spero nella prossima missione di poter visitare altri pianeti e altri paesaggi.
Paola Z.
Classe V B
